Pronti ... via! Tutti puntuali all'appuntamento in p.zza della Repubblica a Garlasco, alle 7.45 si parte: 8 moto con altrettanti conducenti più 2 zavorrine, mentre la macchina d'appoggio (1moglie: Lory, 1fidanzata: Fifu, più un cane: Black) seguirà un'altro itinerario sino a Frejus sulla Costa Azzurra.
Siamo organizzatissimi in 4 collegati con ricetrasmittente, mentre Cesira (il GPS) viaggia con Cece per guidarci lungo la strada.
Percorsa solo una ventina di chilometri, in piena campagna, il gruppo affronta una stretta curva a destra che mette in seria difficoltà Stefano e Tuccio costretti ad un "dritto da paura" per non cadere! Fortunatamente non arrivava nessuno dall'atra parte e non ci sono conseguenze, tranne un po' di puzza!
Il viaggio continua senza altri imprevisti sino in prossimità del Colle di Tenda dove effettuiamo un rabbocco di carburante. Il programma originario prevedeva di varcare il confine affrontando la sommità del colle, ma il tracciato particolarmente tortuoso visto sulla cartina ci ha insospettiti. Abbiamo chiesto delucidazioni al benzinaio e abbiamo saputo che sul versante francese la strada non è asfaltata e cosi, buoni buoni, percorriamo il traforo.
Una volta al confine francese ci fermiamo per una foto ricordo e qui succede la frittata. Nico posteggia la moto in folle, ma la strada è in discesa, il cavalletto si chiude e la sua Suzuki rovina sul fianco sinistro! Conseguenze: leva del cambio spezzata a metà e pedalina del cambio tranciata, impossibile la riparazione sul posto. Chiediamo informazioni ad una pattuglia di pompieri francesi fermi sul confine e ci indicano la presenza di un meccanico nel prossimo paese a circa 10 chilometri. Così il gruppo si avvia alla ricerca dell'officina, mentre Nico procede lentamente scortato da Stefano. Ci fermiamo tutti all'officina Renault, ma i due meccanici presenti (che stavano lavorando su un'auto) non si dimostano affatto collaborativi e non ci consentono nemmeno l'uso degli attrezzi, ma almeno ci dicono che il benzinaio sito 500 metri più avanti fa anche servizio di riparazioni. Raggiungiamo l'area di servizio, il benzinaio una volta visto il problema si mette al lavoro ed in circa 15 minuti ripara il danno chiedendo solo 5 €. Risolto un problema eccone subito in agguato un altro: purtroppo, durante la sosta, Cesira tira le cuoia e per il resto del viaggio utilizziamo l'elenco delle località da attraversare che era stato distribuito prima della partenza.
Rincuorati per aver risolto il problema di Nico riprendiamo la marcia e raggiungiamo senza difficoltà Sospel dove è previsto di fare una sosta per il pranzo. Dopo aver dato un'acchiata ai prezzi (particolarmente esosi in centro al paese), decidiamo di fare una piccola perlustrazione. "Occhio di linceStefano" nota l'indicazione del ristorante le S.Donat sito a circa 2,5 Km, vi si reca, ed una volta sul posto verifica che i prezzi sono circa la metà rispetto al paese! Il gruppo prontamente raggiunge il ristorante. Dopo pranzo, belli satolli, riprendiamo la marcia sulla D2204 in direzione Costa Azzurra, la strada è divertente ed in alcuni tratti vi è la presenza di tornanti in serie.
A Nizza proseguiamo sulla litoranea sino a Mandelieu, ma il caldo opprimente, la presenza di numerosi semafori ed il traffico intenso sono causa di svariate imprecazioni. Queste situazioni ci hanno permesso di concludere che da Nizza a Mandelieu sarebbe stato meglio andare sull'autostrada. Da Mandelieu a Frejus, invece, è tutta un'altra storia. Percorriamo la N7 una strada magnifica con curve larghe in successione, asfalto ruvido e ben curato, insomma 29 chilometri di puro spasso sino all'hotel "Les Trois Chenes" dove, in men che non si dica, scarichiamo i bagagli e ci prepariamo per andare in spiaggia per trovare un po' di refrigerio e riposo. La sera in hotel ci riuniamo con Lori, Fifu e Black che hanno passato il pomeriggio in spiaggia a Saint Raphael.
All'indomani, dopo una notte caldissima, riprendiamo la marcia per le 9.30 diretti verso il Canyon del Verdon. Ragazzi che panorama!!! Una volta raggiunte, le gole svelano tutta la loro bellezza, paesaggi splendidi con colori straordinari e dirupi verticali mozzafiato, si aprono scorci e immagini tanto belle che spesso ci arrestiamo per poterli ammirare.
Lungo la marcia di avvicinamento a Castellane, effettuiamo la sosta pranzo ad Aiguine; il paesino è carino e la vista sul lago di Saint Croix è davvero meravigliosa! Raggiunta Castellane i due gruppi si dividono: Simone, Nico, Tuccio, Riccardo e Laura rientano a casa, mentre Cece, Fede, Colli, Egle, Stefano, Lory e Black si fermano per il pomeriggio e la notte. Abbiamo organizzato due programmi differenti, uno di tre giorni ed uno di due. I calcoli fatti per conoscere i tempi di percorrenza si sono rivelati sottostimati e la tabella oraria preparata per l'occasione si è rivelata sbagliata di parecchio, a tutto ciò si deve aggiungere che già dalla partenza si sono accumulati vari ritardi. Così, chi aveva scelto il programma corto è rientrato a casa verso le 23, anzichè alle 18 come previsto!
Chi ha scelto il programa di tre giorni ed è rimasto a Castellane, nel pomeriggio "libero", ha potuto rilassarsi facendo un giro sul vicino lago artificiale di Castillon, o una passeggiata tra le vie della spendida cittadina dalle antiche origini.
Il mattino seguente siamo nuovamente in sella alle nostre moto pronti ad intraprendere il viaggio verso casa.
Lungo l'itinerario che serpeggia tra le alpi francesi incontriamo panorami splendidi ed attraversiamo villaggi caratteristici. A la Foux prendiamo la strada per il Col d'Allos (m. 2250). Il tracciato, particolarmente tortuoso ed impegnativo, si presenta privo di paracarro e con manto stradale sconnesso. Solo percorrendolo ci rendiamo conto che, durante l'inverno, al posto della strada ci sono piste da sci! In cima al colle il panorama è stupendo e ci concediamo una breve pausa, anche per permettere a Fifu di riprendrsi dal mal d'auto. Una volta ristorati, partiamo alla volta del Colle della Maddalena, la strada progressivamente si allarga e le curve si fanno più dolci permettendoci di guidare più in scioltezza e di "tirare" bene le curve. Attraversato il confine italiano, ci fermiamo ad Argentera fraz. Bersezio per il pranzo, ma non sappiamo esattamente in quale ristorante andare. Casualmente seguiamo le indicazioni per la "Trattoria da Mo" e facciamo bene! Dopo un' attesa per noi interminabile (vista la fame) siamo serviti con portate dai gusti eccellenti e genuini. Terminato l'oneroso compito del pasto, ripartiamo sotto un cielo plumbeo che non promette nulla di buono. Dopo pochissimo inizia a piovere con una violenza inaudita, l'acqua sembra tirata a secchiate con vento forte, grandine e lampi! Il brutto temporale ci divide: Colli, Cece e Rustio proseguono ad una andatura più rapida rispetto all'auto d'appoggio che viene seguita da Stefano. Nel frattempo smette di piovere, ma lo strappo tra i due gruppi non viene più colmato, anche perchè a Cuneo prendiamo strade diverse. I primi improvvisano e seguono le indicazioni per la A6 andando incontro ad una foratura, mentre i secondi seguono l'itinerario concordato ed arrivano per primi ed incolumi a destinazione.
Il bilancio finale del tour non può che essere positivo: viaggiare in gruppo è molto stimolante soprattutto quando la compagnia è ottima ed i piccoli contrattempi incontrati sono stati assolutamente compensati della bellezza di gran parte dell'itinerario percorso. Da questo giro abbiamo imparato sicuramente due cose: la prima è che è facile dividersi e quindi bisogna stare più attenti, la seconda è che non possiamo fidarci troppo della tecnologia perciò è necessario essere pronti a sostituire il GPS con cartine o semplicemente con un riepilogo delle località da attraversare, in questo modo è difficile sbagliare strada a tutto vantaggio del divertimento e..... non dimenticatevi di
DARE GAS SEMPRE!
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